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Psicosintesi

Sulla storia di Roberto Assagioli, fondatore della Psicosintesi, potete visionare il sito e il trailer del film su: 

www.robertoassagiolithemovie.com

 

Cos’è la Psicosintesi

 

La Psicosintesi è un metodo di sviluppo psicologico e di autorealizzazione per chi rifiuta di rimanere schiavo dei suoi fantasmi interiori o di influenze esterne ed è intenzionato ad acquistare il dominio sulla propria vita.    (R. Assagioli)

 

La Psicosintesi esplora l’uomo nella sua interezza, considerandone non solo gli aspetti personali e transpersonali ma anche quelli fisici, legati al corpo e ai suoi impulsi: ‘Psicosintesi’ è il termine usato abbreviato, ma completo è ‘Biopsicosintesi’.

 

Quindi, guardare ‘tutto’ l’uomo significa riconoscere quali e quante richieste di espressione lo abitano, istanze provenienti, spesso contemporaneamente, dai tre ambiti: bio-psico-spirituale.

 

Ecco, allora, la necessità di comporre gli inevitabili conflitti, la necessità di una sintesi che impedisca all’uomo di perdersi nel tentativo di “annullare uno dei termini in favore dell’altro” (R. Assagioli)

 

Apparentemente può sembrare che la pratica della Psicosintesi sia come la costruzione di un puzzle: ogni tessera ha il suo valore, il suo posto, il suo ruolo nella definizione dell’immagine finale.

 

Ma Assagioli propone di andare oltre e di riscoprire, di sviluppare (= togliere i viluppi) il centro unificatore presente in ognuno di noi.

 

... la sua manifestazione soggettiva più diretta e immediata è il senso insopprimibile di

identità individuale che permane malgrado e attraverso tutte le vicende e gli sviluppi dall’infanzia alla vecchiaia. (R. Assagioli – Comprendere la psicosintesi – Ed. Astrolabio)

 

La Psicosintesi è una possibilità per evolvere, per crescere interiormente durante tutto l’arco della vita, l’invito è di conoscere se stessi, di accettare e riconoscere come proprie le istanze che si presentano e di collaborare attivamente alla loro sintesi.

 

“L’unità è dunque possibile. Ma rendiamoci conto che essa non è un punto di partenza, non è un dono gratuito; è una conquista, è l’alto premio di una lunga opera; opera faticosa, ma magnifica, varia, affascinante, feconda per noi e per gli altri, ancor prima di essere ultimata. Così intendo la PSICOSINTESI. (R. Assagioli – Psicosintesi. Per l’armonia della vita – Ed. Astrolabio)

 

La vita di Roberto Assagioli

 

Roberto Marco Grego nasce a Venezia il 27 febbraio 1888, da genitori ebrei. Nel 1890 perde improvvisamente il padre e la madre conosce il medico Emanuele Assagioli, che sposa nel 1891.

Nel 1904 la famiglia si trasferisce a Firenze, dove Roberto Assagioli s’iscrive alla Facoltà di Medicina, rivolgendo ben presto la sua attenzione alla psichiatria.

I primi anni fiorentini di Assagioli sono contrassegnati da interessi culturali molto vasti, e dall’amicizia con Giovanni Papini e Giovanni Prezzolini. Risale a questo periodo l’attenzione per la filosofia orientale, in particolare indiana; si avvicina alla teosofia, studia ed approfondisce discipline filosofiche, religiose e mistiche.

 

Contemporaneamente, viene a conoscenza delle teorie di Freud, che iniziano a diffondersi. Conosce Freud, con cui intrattiene rapporti epistolari, frequenta la clinica psichiatrica di Zurigo, il Burghölzli, dove conosce Jung, scrive la sua tesi di laurea sulla psicanalisi con la supervisione di Jung e diventa il primo psicanalista in Italia. Freud conta su di lui per la diffusione della psicanalisi in Italia. Nel frattempo scrive, collabora a diverse riviste e, negli anni successivi, ne fonda una propria, “Psiche”. Già molto presto, nei suoi articoli appaiono quelli che saranno gli aspetti fondamentali della Psicosintesi.

Pur nutrendo grande rispetto e ammirazione per Freud e le sue scoperte, Assagioli si rende conto che la psicanalisi è limitante, in quanto si occupa soltanto, o quasi, degli aspetti inferiori della psiche: ma “non c’è soltanto questo aspetto nella nostra psiche; nell’edificio psichico non ci sono soltanto i sottosuoli malsani da risanare, ma anche i vari piani, e infine gli attici luminosi con ampie terrazze, ove si ricevono i raggi vivificanti del sole, e la sera si possono contemplare le stelle…”. Si distacca quindi dal movimento psicanalitico e rivolge la sua attenzione agli aspetti di salute, potenzialità, crescita, insiti nell’essere umano. In questo senso è stato un vero pioniere, un precursore, aprendo la strada a quelle che saranno le correnti di psicologia umanistiche e transpersonali.

 

La prima guerra mondiale interrompe bruscamente quel periodo pieno d’iniziative, al termine della guerra Assagioli si sposa e si trasferisce a Roma, dove fonda il suo Istituto e inizia ad esercitare l’attività di psicoterapeuta.

Uomo di vastissima cultura, in questi anni consolida il suo pensiero. É un periodo intenso di studio, di lavoro, di viaggi, d’incontri ed esperienze, in cui Assagioli è in rapporto con alcune delle persone più geniali e illuminate dell’epoca (da Jung a Einstein, Hesse, Tagore, Keyserling, Buber, solo per citarne alcuni). In questi anni Assagioli giunge a definire la Psicosintesi, profondendovi tutte le sue profonde intuizioni e le sue grandi aperture nei confronti delle scienze umane e delle discipline spirituali. Assagioli trasse molti spunti dal patrimonio dottrinale ed esoterico, ma filtrò ogni cosa attraverso la sua sensibilità occidentale, e da scienziato inquadrò il tutto in un sistema organico e coerente. Uno dei suoi grandi meriti è di avere tradotto in una visione comprensibile e accessibile anche per noi occidentali termini e concetti derivati dalle grandi discipline spirituali ed esoteriche.

Lo scoppio della seconda guerra mondiale dà avvio ad un periodo particolarmente difficile per Assagioli: ebreo, è costretto ad abbandonare le sue attività, viene incarcerato con l’accusa di “attività pacifista”, per un certo periodo deve nascondersi in campagna, il figlio ha seri problemi di salute. Da questi anni difficili Assagioli trae feconde intuizioni, rafforzando la sua convinzione della necessità di educazione permanente, di crescita interiore, di atteggiamento costruttivo e dinamico verso il prossimo e la vita.

 

Al termine della guerra con la famiglia si trasferisce a Firenze, dove riprende le sue attività stabilendovi la sede dell’Istituto di Psicosintesi.

L’unico figlio muore nel 1951, e nonostante la dura prova Assagioli continua a diffondere e sviluppare la Psicosintesi, continuando a viaggiare e tenere corsi, lezioni e conferenze. La Psicosintesi ottiene riconoscimenti crescenti, nascono numerosi centri di Psicosintesi in Italia e all’estero, e attorno alla figura di Assagioli incominciano a formarsi quelli che saranno gli allievi e i continuatori della sua opera: Sergio Bartoli, Bruno Caldironi, Piero Ferrucci, Massimo Rosselli, Alberto Alberti, Giorgio Fresia, Andrea Bocconi e altri.

Roberto Assagioli muore serenamente nel 1974, nella sua residenza di Capolona, Arezzo.