Nascita e morte sono due momenti, due porte di passaggio all’interno del flusso eterno di coscienza in cui a partire da una forma “sottile” prendiamo un corpo fisico con la nascita e dal corpo fisico ritorniamo ad una forma “sottile” quando il flusso di energia (prana), che mantiene in vita il nostro corpo, esce dal corpo stesso con l’ultimo espiro.
Pertanto come per l’accompagnamento alla morte, prima di tutto occorre rendersi conto che la Nascita è una porta di passaggio, ma passaggio da cosa? da una condizione di unità, luce, trascendenza, assoluto, ad una di separazione nel corpo fisico, il passaggio quindi è lasciare una condizione (unità) per assumerne un’altra (mente e corpo fisico). Questo passaggio viene vissuto diversamente da ognuno in base alla propria storia animica o karmica, ovvero in base ad un complesso che vede insieme le memorie ed i progetti dell’anima dell’individuo. Il respiro è il principale veicolo dell’ energia vitale “prana” (in sanscrito, Pra-movimento, ana-energia vitale), che grazie al respiro inalante crea: questo è il momento in cui veniamo alla luce “di qua” (nascita).
Partendo dall’inizio del viaggio dell’anima, vediamo come viene descritto dalle scritture il cammino del concepimento.
In tutte le tradizioni sapienziali di epoche diverse in diverse parti del mondo si hanno analoghe rappresentazioni di come si forma la vita umana a partire dal concepimento: l’energia paterna e materna si incontrano e si compenetrano in una vera esplosione creativa che va a creare il cuore energetico del bambino “Anahata” (dal sanscrito = non colpito, non ferito, o suono non percepito dai sensi), secondo la tradizione dello yoga, il chakra del Cuore (chakra dal sanscrito = ruota, quindi energia che si muove come una ruota).
Al momento dell’esplosione creativa tra l’energia paterna e quella materna che creano il chakra del Cuore del bambino, l’essenza paterna bianca e beata, sale e crea i chakra superiori, mentre quella materna rossa e calda, scende e crea quelli inferiori formando, vicino alla colonna vertebrale un canale detto “Sushumna”, dove l’energia della vita è al massimo del suo potere.
7°chakra
6°chakra
5°chakra – l’energia Paterna sale e crea i chakra superiori
4°chakra = si crea dalla fusione ovulo + spermatozoo
3°chakra – l’energia Materna scende e crea i chakra sottostanti
2°chakra
1°chakra
Poi a partire dal primo chakra, alla base del perineo, partono due canali energetici principali, “Ida” e “Pingala”, che si incrociano ad ogni chakra e portano energia a tutti i circuiti interni lungo il canale principale chiamato Sushumna (lungo la colonna vertebrale).
I testi sapienziali non danno risposte concordi sulla formazione della vita umana, ovvero quando l’anima entra nel corpo, quando il corpo riceve lo Spirito divino, quando un corpo si può dire vita umana. Nella visione di Dante si parla di circa tre mesi dal concepimento, altri testi parlano al momento della nascita. Sembra essere differente da bambino a bambino ma tutti sembrano escludere che avvenga al momento del concepimento, sarebbe il soffio vitale ad animare un corpo, soffio vitale inteso come “prana” che entra nel corpo col primo inspiro ed esce all’ultimo espiro.
Accompagnamento alla nascita
Si è soliti dire che la nascita è un dono e di fronte ad un neonato che è un miracolo.
E’ proprio così, un miracolo che si rinnova di vita in vita, che è perfino difficile da spiegare ma si sa, si sente che è così. E’ molto importante come viene vissuta sia la gestazione che il momento della nascita, si sa che esperienze della madre durante la gravidanza di traumi o situazioni di pericolo, così come atteggiamenti mentali, psicologici, vengano assorbiti e possano restare nella memoria del nascituro. Durante il parto è necessario cercare di creare un ambiente calmo e accogliente, che permetta alla madre di sentirsi accolta e sicura, la partecipazione del padre può essere di grande aiuto per la madre ed un’ esperienza straordinaria per egli stesso, presente al momento magico della nascita.